Quando il cambiamento non mi sceglie
What’s inside you
By
Omoikomi
Il pensiero
Non è il cambiamento in sé a spaventarmi.
È il fatto che arrivi senza bussare.
Che venga deciso da qualcun altro.
Che interrompa le mie abitudini anche quando non le amo,
perché quelle abitudini, almeno, le ho scelte io.
Mi accorgo che tollero meglio l’instabilità quando è lontana, digitale,
quando non tocca il mio corpo, la mia voce, la mia presenza.
Ma quando accade qui – nel reale, nel vicino –
è come se qualcuno stesse spostando le pareti della mia stanza
senza chiedermi dove volevo mettere la luce.
Il disagio non è paura. È disappartenenza.
È l’eco che si sente quando il mondo decide al posto tuo.
E tu resti lì, con un equilibrio spezzato,
a raccogliere le cose da terra,
senza nemmeno sapere se erano davvero tue.
